giovedì 22 maggio 2014

Europee 2014: non siate complici

 
 
Gentile elettore, Cara elettrice,
Domenica 25 maggio si vota per il rinnovo del Parlamento europeo. Siamo stati travolti, come sempre, da una campagna elettorale caotica e strillata, dove gli slogan e gli insulti hanno di gran lunga sovrastato i ragionamenti ed i (presunti) programmi politici. Nessuno ha tenuto a sottolineare una lampante verità: a prescindere dagli esiti, la situazione economica del nostro Paese è destinata a peggiorare, e non vi è risoluzione alcuna che possa, nell'immediato, capovolgere il trend di declino. Esistono invece delle strade che possono accelerare la tendenza e altre che, assai faticosamente, possono nel lungo termine portarci verso un futuro migliore.
La scelta ormai atavica di "seguire la corrente", ed evitare cambiamenti significativi sociali e strutturali, non è più sostenibile, ed equivale ad una resa incondizionata. L'elenco dei marchi italiani storici divenuti di proprietà estera è impressionante, e pochi sanno che già oltre il 2% di Eni ed Enel parla cinese.
Non starò qui a dissertare sulla nostra possibile uscita dell'euro; i favorevoli ed i contrari hanno, a ragion veduta, entrambi delle ottime argomentazioni. Mi interessa invece sottolineare alcuni aspetti che credo la stragrande maggioranza dei cittadini condivida. È prioritario avere maggiore forza negoziale in Europa, per non dover più essere dei meri esecutori di politiche decise altrove; è una questione oltre che economica, di salvaguardia della sovranità nazionale. È indispensabile tenere fuori le lobby dai centri di comando, e difendere le Istituzioni da leggi disegnate ad hoc per gli interessi dei grandi gruppi; e proprio per questo è urgente bloccare la corruzione dilagante. È infine ormai irrinunciabile pensare a provvedimenti tesi alla ridistribuzione della ricchezza; stiamo diventando da questo punto di vista, piu' una nazione sudamericana che europea. Queste semplici constatazioni portano ad un semplice quesito: chi può rappresentare queste istanze?
La domanda è tanto complessa quanto le risposte dei partiti; tutti, all'unisono, si direbbero d'accordo e sosterrebbero di aver da sempre condiviso tali necessità. La verità è nei numeri, nelle votazioni, negli atti. Voi votereste per l'acquisto dei cacciabombardieri? E per condonare i debiti delle societa' proprietarie di slot-machine? E per evitare l'aumento delle polizze auto per gli automobilisti virtuosi? Abolireste gli sconti di pena per i condannati in via definitiva per corruzione e concussione? Viopporeste a prelievi moderati sulle pensioni di oltre 90.000 euro per aumentare quelle sotto i 1000?
Sui 5 provvedimenti presi in esame, il M5S è stato da una parte, il resto dei parlamentari dall'altra. Grillo non è il messia, e il M5S non è detentore della verità assoluta, ma hanno il merito di stare dalla parte giusta. Non votarli, o anche rimanere a casa domenica, significa rafforzare il sistema, le lobby affaristiche e finanziarie, i grandi e piccoli criminali che orbitano attorno alla politica per spolpare quel che è rimasto del paese. Significa non voler vedere nè sapere che Renzi, Letta o Berlusconi che sia, continueranno a fare quello che hanno fatto negli ultimi 20 anni: tutto, fuorché i nostri interessi. Votate con la testa, votate per voi stessi; non siate complici.