lunedì 27 agosto 2012

Lettera ad un elettore del Pd



Gentile elettore del pd, scrivo a te e non a Bersani per una grossa differenza che vi divide; tu sei in buona fede.
Ed e' per questo che ti chiedo di ragionare onestamente, senza  preconcetti ideologici, e usando solo la testa. Innanzitutto, penso di non poter essere chiamato spergiuro se affermo che il  Pd non ha un programma, ma solo un elenco di buone intenzioni ,elencate sul sito  ; sui singoli punti si ascoltano diverse affermazioni, spesso dissimili, altre volte persino antitetiche. Neppure le delibere autoimposte nello statuto hanno valore alcuno; quelle riguardanti il ricambio della classe dirigente e le primarie per la scelta dei candidati, per esempio,  sono state disattese tranquillamente senza provocare eccessivi  imbarazzi .
 Ti ricordi il grido disperato di  Moretti?: -"Con questa classe dirigente non vinceremo mai!"; sono passati gia' piu' di 10 anni . Sul palco c'erano Rutelli, Bindi, D'Alema, Fassino; gli stessi di oggi. Forse apprezzi questi dirigenti, magari  li stimi, ti fanno simpatia; non potrai pero' negare il mancato ricambio generazionale. Non sono i valori della sinistra ,che sto mettendo in discussione; e' l'onesta intellettuale, e le capacita', di chi negli ultimi 15 anni ha preteso  di rappresentarli.  Entrando nel merito, vorrei mettere i puntini sulle "i" riguardo i percorsi ,individuali e collettivi, che hanno caratterizzato questo periodo; ci potrebbe essere di aiuto.
 In primis, penso al conflitto di interessi, che ha generato una situazione di controllo dei media democraticamente anomala e  a tutt'oggi perdurante. Piu' della legge salva-rete4 di D'Alema, sono le dichiarazioni di Violante in parlamento che possono far luce sul reale atteggiamento del Pd :- "B. sa' che gli demmo garanzia piena sulle televisioni...".Questa semplice frase rivela il consociativismo gia' dilagante, incompatibile con l'antagonismo  polemico che i media ci vogliono raccontare. Nell'ultimo governo B. , il 34% dei provvedimenti e' passato per l'assenza di deputati dell'opposizione, scudo fiscale compreso.  
 C'e' poi la questione della laicita' dello stato, cui il tuo partito sembra non assegnare dignita' alcuna : nella  riforma    Berlinguer , togliendo risorse alle scuole pubbliche per trasferirle a quelle cattoliche; nei privilegi fiscali , accettandoli passivamente;  nell'esenzione imu , votandola. A riguardo vi sono poi una serie di temi etici come l'eutansia, i pacs, le cure staminali, la fecondazione assistita; qualunque sia la tua posizione in merito, non credo che tu ti possa sentire rappresentato da chi  una posizione in merito, non c'e' l'ha; in questo (fa' male lo so) B. , nella sua ottusa accondiscendenza, ha dimostrato piu' coerenza.
 
Sul tema del lavoro ne condividi l'operato? Pensi che le riforme degli ultimi anni siano state piu' vicine  ai lavoratori che alla grande speculazione? Sei favorevole alla riforma Fornero del mercato del lavoro, ultimo tassello di un percorso che ha portato i lavoratori italiani ad essere tra i meno tutelati in europa ? Il tuo partito, si;i lavoratori, magari un po' meno, tu , onestamente, puoi dirti soddisfatto? 
 
E arriviamo al punto che piu' mi interessa; la differenza tra difendere interessi legittimi in buona fede e farsi gli affari propri con i soldi degli altri.
 Per i privilegi della casta, vorrei limitarmi ad elencare solo alcune delle leggi avallate con i voti Pd: mancata abolizione province ; rimborso elettorale completi ai partiti  anche con interruzione anticipata della legislatura ; diritto alla pensione anche per 3 giorni da deputato ; divieto di doppi e tripli stipendi ; fino qui, si tratta di furti legalizzati; ora vorrei confrontarmi su quelli ancora perseguibili.
 Forse ti sara' sfuggito, ma la base dell'attuale boom di reati dei colletti bianchi  nasce tra il ''98 e il 2000  con le riforme sull'abuso di ufficio e sui reati finanziari ,presentate e votate dalla sinistra.
Successivamente, le posizioni sulla giustizia si sono avvicinate sempre  di piu a quelle di B., fino a colludere totalmente, tanto che oggi si chiede "rispetto" per gli indagati, i rinviati a giudizio, i pregiudicati, centinaia di persone che mantengono tranquillamente il proprio ruolo; l'elenco completo,  e' impressionante.
E' qui, che il Pd perde ogni legame con la politica intesa come impegno onorevole; qui che ti chiedo un momento di riflessione: la classe dirigente rappresenta, per definizione, il meglio che un paese possa offrire; quando fatti, anche non perseguibili penalmente, contraddicono questo postulato, l'allontanamento puo' non  diventare un evento logico e irrinunciabile ? E' tollerabile che rinviati a giudizio non vengano dimissionati? E questa deriva a quali conseguenze conduce?
 
Dove stiamo andando ce le raccontano le classifiche sulla corruzione e l'attuale situazione economica.
Contrapposta a queste semplici verita' spesso leggo un'obiezione: Il partito ha fatto quello che ha potuto, e gli altri sono sicuramente peggio.
Su gli altri meglio o peggio sorvolo, rispettando qualunque opinione; sulla prima, mi farebbe piacere considerassi che il Pd, in  questi anni, ha fatto semplicemente quello che HA VOLUTO. Il percorso e' fatto di scelte, bivi, precipizi, che tu , con il tuo voto, hai contributo ad indicare. Questo partito in Francia, in Germania, in Gb, NON SAREBBE DURATO UNA SETTIMANA.  Questo perche', al primo Penati qualunque indagato che fosse rimasto al suo posto, gli elettori avrebbero risposto abbandonandolo in massa  alle prime elezioni ; qui no.
 Il Pd e' cosi perche' tale i suoi elettori gli permettono di essere; usufruisce di un pacchetto di voti sostanzioso fatto da  nostalgici che si informano solo sui raitre e sull'Unita'; da una struttura economica di cooperative atta a reclutare consenso clientelare, e da tanti altri che, forse, qualche dubbio ora se lo stanno ponendo.
Non so' quanto di quello scritto ti arrivera', caro elettore del Pd; molto sara' dipeso dalla capacita' di spazzare via veli  ideologici e settarismi di parte; se sei riuscito a fare questo   ,forse ti riuscira' facile scrivere a Bersani, dicendogli che applicare le delibere dello statuto e allontanare i pregiudicati dalle istituzioni e' condizione minima perche' tu lo possa votare; questo e' l'unico sistema per non essere piu' complice di un partito che e', semplicemente,  dedito all'esercizio del potere; che senso ha continuare a dargli forza?
 
« La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico. »     E. Berlinguer  1981

3 commenti:

  1. Eccomi a rispondere, David, così sfatiamo il primo postulato, ovvero che l'elettore PD legge solo l'Unità ed ascolta solo RAI3 (lo diceva già il buon Gaber in "Qualcuno era comunista"). Potenzialmente io potrei sottoscrivere una per una le tue affermazioni ma vedi essere elettore di un partito, in una democrazia rappresentativa, significa esclusivamente scegliere chi meglio di qualunque altro possa rappresentarti nel Parlamento che c'è, con la legge elettorale che c'è. Altro non può fare l'elettore quando è giunto il giorno del voto, qualcosa può farla prima, raccogliendo firme per referendum abrogativi, che sono gli unici che la Costituzione ci permette, ma al momento del voto, che è il momento fondamentale ed unico di partecipazione, può solo votare, e scegliere il meglio. Anche il meglio del peggio va bene. Poi per tutto il resto del tempo l'elettore del PD, come quello di qualsiasi altro partito, o forse no, vive da cittadino, rispetta le leggi, si informa, sceglie una propria etica di vita e vive. Ma l'elettore del PD può fondamentalmente fare una cosa che nessun altro elettore di nessun altro partito può fare. Può presentarsi alle primarie, del Comune, della Provincia, della Regione, Nazionali, presentare le sue idee e farsi votare. Può alzarsi ad un congresso e dirne quattro ai dirigenti e trovarsi seduta al Parlamento Europeo. Può dire peste e corna dell'establishment del partito dopo essere diventato il sindaco di Firenze grazie allo stesso. E magari è solo per questo che alla fine ci riusciamo a convincere che ad oggi di meglio non c'è. Senz'altro meglio non è chi oggi ci ripropone la minestra riscaldata e riproposta via web della democrazia partecipativa di 20 anni fa, quando le schiere degli onesti al potere (?) avrebbero dovuto salvare il paese dal baratro dove l'ingordigia dei partiti l'avevano portato ... si è visto poi con quali risultati. Cordialmente, un elettrice PD.

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  2. Gent. Rossana,i tuoi toni garbati e riflessivi non mi ispirano polemica alcuna , ma solo alcune sottolineature. L'idea che le primarie abbiano consentito una autentica partecipazione della societa' civile, e' molto "romantica", ma assai discutibile.Personalmente, interpreto le critiche di Renzi come una semplice lotta di potere; un'occhiata alle sue note spese aiuterebbe forse anche il tuo giudizio. Infine, sono pronto a ricredermi su Grillo appena i fatti me lo indicheranno, ma il paragone con Berlusconi , da qualunque parte lo si consideri, mi pare del tutto improprio. Cordialmente, un elettore.

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  3. Sarà come dici David, il problema è che anche ai tempi della prima Lega Nord molti accusarono i suoi detrattori di non sapere guardare oltre la punta del proprio naso, molti furono gli elettori dell'allora PDS che vi aderirono con entusiasmo, era pur sempre un partito di persone comuni, della famoso "ggente" onesta, pulita e perbene ... ora che i fatti ci hanno indicato che cosa sia stata ed in che cosa si sia trasformata non mi consola non averci creduto allora. Ad ogni modo ognuno rincorre il suo sogno romantico ed al risveglio fa i conti con la realtà. Sempre molto cordialmente, una che ha letto il "Maestro e Margherita" per la prima volta a dodici anni e da trentacinque anni non ha ancora smesso di rileggerlo.

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