venerdì 24 agosto 2012

L'insostenibile leggerezza di Letta (parte II)



Ci risiamo, l'ha fatta grossa anche stavolta. Dopo aver sbandierato ai quattro venti che il Pd e' piu' affine al Pdl che a Grillo, destando di soprassalto gli ultimi, spauriti, elettori del partito democratico, stavolta il giovane Letta ha svelato l'ultimo inciucio di corte, quello sulla legge elettorale. Ma cosa spinge questo promessa della politica a esternazioni cosi' infelici e intempestive? Forse la necessita' di attirare l'attenzione ? La volonta' di dimostatrare autonomia assertiva? L'incontenibile attitudine alla gaffe? Specialisti del settore sveleranno l'arcano.  A conferma tombale dell'indiscrezione, l'immediata smentita di Gasparri, sempre utilissimo. Il "superporcellum" e' strutturato sulla falsariga della legge elettorale greca ( si e' ritenuto fosse un esempio costruttivo ), e toglie il premio alla coalizione vincente per assegnarlo al partito di maggioranza relativa, con l'effetto che  nessun elettorale possa sapere prima che coalizione, con che  programma, in realta' stia appoggiando. Si e' inoltre proposto di mettere uno sbarramento al 5 %, non pregiudiziale per chi racimola  l' 8% in almeno tre regioni, tanto per dimostrare che la Lega e' partito di fiera opposizione. Napolitano  avallerebbe una legge piu' seria, con esclusione dei movimenti cui il coordinatore sia un comico che cominci con la lettera G.;  si e' dovuto rinunciare per le proteste di Giovanardi. Ma ora , l'improvida uscita rischia di complicare le cose, e si cerca di correre ai ripari con dichiarazioni di circostanza. Di due cose pare ci sia l'accordo finito: il non ripristino, neppure per burla, della possibilita' di votare con le preferenze; la confisca di tutti i microfoni nel raggio di due metri del giovane Letta; ritornera' da dove ha cominciato, leggendo solo i testi scritti dallo zio.

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