mercoledì 6 agosto 2014

Caro elettore, ti auguro buone vacanze

 
 
 
Agosto, finalmente. Caro vacanziero, se alle ultime elezioni hai votato uno dei partiti "tradizionali", oppure non hai votato affatto, appartieni alla stragrande maggioranza di questo splendido paese: l'88%. Magari hai dato fiducia a Renzi; magari sei uno dei beneficiari dei famosi 80 euro; chissà (una volta ci volevano almeno 30 denari per corrompere le coscienze, adesso ne bastano assai meno; un altro segno dei tempi). O magari più semplicemente credi che le cose si "metteranno a posto", che potrai continuare a curare il tuo orticello e, con un po' di fortuna, riuscirai a passare qualche pomeriggio in più a spendere nei centri commerciali.
Nel frattempo, ti informo che i tuoi amati dipendenti stanno lavorando alacremente, nonostante la calura estiva. Questo, di per sé, è un fatto molto inusuale: sarà per la crisi? Soluzioni immediate, cambiamenti, rivoluzioni (per usare il lessico renziano)? In economia, passato il momento elettorale, nulla di serio appare all'orizzonte. Stanno invece armeggiando con la costituzione, ed in maniera assai bizzarra. Ti pare un caso che lo facciano sotto il torrido sole di agosto?
I nuovi senatori (udite udite) non percepiranno alcuno stipendio; una nuova moralizzazione della vita pubblica? Sarà un po' difficile, dal momento che avranno l'immunità parlamentare (votata apposta per loro) e saranno eletti dai consigli regionali, senza dover più passare per il noiossisimo e antiquato (...) consenso popolare. Non è per caso (...) che i partiti pensano di usarli come "scudi umani" per il finanziamento illecito, dal momento che non dovranno rispondere del loro operato ne alla magistratura né al popolo?
Ma tutte queste sono solo congetture e, nonostante sia chiaro che non si sta facendo nulla nella giusta direzione, io so cosa pensi, mio caro vacanziero. Una volta di più, si raschierà il fondo del barile, ci si inventerà qualcosa, e si continuerà a navigare. Perdonami carissimo, ma ti dovrò deludere; è il barile , quello che ci stiamo vendendo. E tanti auguri di buone vacanze; tanto tornerai...oh si che tornerai..
 
 
 

giovedì 22 maggio 2014

Europee 2014: non siate complici

 
 
Gentile elettore, Cara elettrice,
Domenica 25 maggio si vota per il rinnovo del Parlamento europeo. Siamo stati travolti, come sempre, da una campagna elettorale caotica e strillata, dove gli slogan e gli insulti hanno di gran lunga sovrastato i ragionamenti ed i (presunti) programmi politici. Nessuno ha tenuto a sottolineare una lampante verità: a prescindere dagli esiti, la situazione economica del nostro Paese è destinata a peggiorare, e non vi è risoluzione alcuna che possa, nell'immediato, capovolgere il trend di declino. Esistono invece delle strade che possono accelerare la tendenza e altre che, assai faticosamente, possono nel lungo termine portarci verso un futuro migliore.
La scelta ormai atavica di "seguire la corrente", ed evitare cambiamenti significativi sociali e strutturali, non è più sostenibile, ed equivale ad una resa incondizionata. L'elenco dei marchi italiani storici divenuti di proprietà estera è impressionante, e pochi sanno che già oltre il 2% di Eni ed Enel parla cinese.
Non starò qui a dissertare sulla nostra possibile uscita dell'euro; i favorevoli ed i contrari hanno, a ragion veduta, entrambi delle ottime argomentazioni. Mi interessa invece sottolineare alcuni aspetti che credo la stragrande maggioranza dei cittadini condivida. È prioritario avere maggiore forza negoziale in Europa, per non dover più essere dei meri esecutori di politiche decise altrove; è una questione oltre che economica, di salvaguardia della sovranità nazionale. È indispensabile tenere fuori le lobby dai centri di comando, e difendere le Istituzioni da leggi disegnate ad hoc per gli interessi dei grandi gruppi; e proprio per questo è urgente bloccare la corruzione dilagante. È infine ormai irrinunciabile pensare a provvedimenti tesi alla ridistribuzione della ricchezza; stiamo diventando da questo punto di vista, piu' una nazione sudamericana che europea. Queste semplici constatazioni portano ad un semplice quesito: chi può rappresentare queste istanze?
La domanda è tanto complessa quanto le risposte dei partiti; tutti, all'unisono, si direbbero d'accordo e sosterrebbero di aver da sempre condiviso tali necessità. La verità è nei numeri, nelle votazioni, negli atti. Voi votereste per l'acquisto dei cacciabombardieri? E per condonare i debiti delle societa' proprietarie di slot-machine? E per evitare l'aumento delle polizze auto per gli automobilisti virtuosi? Abolireste gli sconti di pena per i condannati in via definitiva per corruzione e concussione? Viopporeste a prelievi moderati sulle pensioni di oltre 90.000 euro per aumentare quelle sotto i 1000?
Sui 5 provvedimenti presi in esame, il M5S è stato da una parte, il resto dei parlamentari dall'altra. Grillo non è il messia, e il M5S non è detentore della verità assoluta, ma hanno il merito di stare dalla parte giusta. Non votarli, o anche rimanere a casa domenica, significa rafforzare il sistema, le lobby affaristiche e finanziarie, i grandi e piccoli criminali che orbitano attorno alla politica per spolpare quel che è rimasto del paese. Significa non voler vedere nè sapere che Renzi, Letta o Berlusconi che sia, continueranno a fare quello che hanno fatto negli ultimi 20 anni: tutto, fuorché i nostri interessi. Votate con la testa, votate per voi stessi; non siate complici.

giovedì 15 maggio 2014

Grillo da Vespa: un percorso...naturale


 
 
Grillo ha deciso: il 19 maggio sarà a Porta a porta di Vespa, programma simbolo della disinformazione perpretata in questi anni. Il passo segna una svolta storica nei registri comunicativi del M5S, e pare figlio di un ragionamento pragmatico, finalmente lontano da estremismi ideologici che hanno fino ad ora ostacolato il vero potenziale del movimento.
Perché, se è vero che i media tradizionali sono artefici e complici del perdurante sfacelo italico, restano il bagaglio di voti piu' prezioso dal quale attingere, usando le dovute precauzioni. E' infatti lecito il timore di essere confusi con "gli altri", e di venire sopraffatti nel dibattito; tre esponenti politici rivali che ripetono la stessa menzogna possono farla diventare reale.
Anche i sondaggi ora confermano quello che pareva di facile intuizione: la partitocrazia si regge, oltre che sul voto clientelare, su quello degli over65 che hanno la tv e i giornali come principale mezzo di informazione. E' a loro che Grillo si deve rivolgere, andandoli a cercare laddove si trovano: nei palinsesti televisivi morenti. E lo deve fare usando dei toni il più possibile pacati, parlando alla testa delle persone e non al cuore: un sussulto, un emozione, hanno un effetto immediato ma tendono a svanire; un semplice ragionamento su Renzi che si permette di dichiararsi "sbigottito" dalla corruzione per l'Expo può avere un effetto di lungo corso. Gli elettori ultrasessantacinquenni  non sono cosi facili ai cambiamenti, e hanno bisogno di essere rassicurati, prima che informati.
Urlare di indignazione per il tracollo delle istituzioni tutte può essere liberatorio, ma in questo momento non è utile. Chi si informa di politica ed ha il ben dell'intelletto, già vota M5S, e non è la maggioranza. Forza Beppe, forza!
 

lunedì 17 febbraio 2014

Renzi premier pro tempore

  

Renzi nuovo premier, ma c'è una buona notizia. Prima arriva, prima se ne va...
 
Che bello, che gioia. Renzi premier, per la soddisfazione di milioni di sperperatori di monete da due euro che si ostinanano a pensarlo come possibile soluzione di un qualsiasi problema: vaneggiatori. Anche da qui, estrema periferia del web, è facile vedere il percorso che si profila.
Il bravo Matteo comincerà con una serie di annunci altisonanti, dal grande impatto mediatico. Se gli andrà bene, riuscirà persino a chiudere una qualche finta riforma di natura squisitamente populista: diminuzione dello stipendio dei parlamentari, limitazione di qualche privilegio innominabile, o magari persino la diminuizione del numero complessivo degli onorevoli (non pensiamo si arrivi a tanto). Nel frattempo, si consumerà un altro tipo di rito, assai più antico, come la spartizione delle poltrone, e il pedaggio a tutti quelli che hanno supportato il bravo sindaco nella scalata. Archiviato Letta, che aveva cercato una gestione "democristiana" del potere (perché dividere, se si puo aggiungere?), si procederà ad una nuova spartizione , in cui cercherà di rottamare almeno parte della vecchia nomenclatura Pd; inutile sottolineare che D'Alema & company venderanno cara la pellaccia, ovviamente a spese nostre.
Si riempiranno i vuoti con dei volti nuovi, in cui ci piace ricordare la Serracchiani, che così bene li incarna, nella forma e sopratutto nella sostanza. In questa valle di lacrime, un elemento positivo c'è, ed è la tempistica. La (presunta) sinistra sta giocandosi il suo esponente più "popolare", in cui tanti militanti ripongono fiducia, in un'operazione di pura facciata.
Letta non è stato cacciato perché ha detto no a qualche proposta del sindaco, e la maggioranza non è cambiata; pare evidente che non possa essere preso alcun provvedimento serio né contro la corruzione, né contro la grande evasione, né contro la pletora che gira attorno alla politica con il solo intento di spolpare il paese.
È sullo stesso humus su cui poggia Renzi; pensare che nasca qualcosa di diverso è sentimento puerile, quasi patetico. Ed anche il toto ministri in voga in questi giorni ha il semplice valore di gossip.
Il fallimento che ne seguirà potrebbe portare, complice la crisi, a sconvolgimenti stavolta seri nei numeri degli equilibri parlamentari. Nel frattempo Grillo ed il M5S dovrebbero aver aggiustato il tiro: potrebbe essere la volta buona che in questo paese cambia davvero qualcosa; ci vediamo nel 2015.

giovedì 2 gennaio 2014

L'ascesa di Renzi preludio al cigno nero italiano




Gli italiani paiono scegliere, immancabilmente, di tenere la testa nel dimenticatoio. Cullati dalle tv, assecondati dai giornali, imperterriti non vogliono sapere, vedere, capire, una semplice verità: i partiti politici sono delle aziende. Rispondono cioè a criteri autoreferenziali, che solo in piccola parte, o in maniera occasionale, possono coincidere con l'interesse comune, sociale, collettivo.
Hanno migliaia di dipendenti, fatturati miliardari, debiti enormi, ed una pletura di parassiti che gli gravitano attorno per racimolare quanto più è possibile; una carica, una tangente, un'assunzione, male che vada una cena a scrocco con tanto di 50 euro sotto il tovagliolo (Fiorito "Batman" docet). Vivono del flusso di denaro pubblico e della sua gestione; la capacità di gestire ed accrescere tale flusso è condizione per accedere ai vertici.
Vi è pure la necessità di ottenere consenso "pulito" all'interno del paese, cioè avulso da qualsiasi interesse diretto, e sostenuto dall'idea che possano, realmente, portare cambiamenti positivi e significativi. Questo delirio necessita di figure nuove, cui non possa essere rinfacciato di aver fatto le stesse promesse da tempo immemore. Non mi dilungherò su chi è Renzi: gli effetti della pillola azzura annullerebbero ogni tentativo raziocinante; mi interesserò invece delle conseguenze della sua elezione a segretario del Pd.
La crisi ha spinto il 25 % degli elettori a votare il M5S, unica forza del parlamento, piaccia o no, capace di cambiamenti radicali, non aveno cambiali da saldare a nessuna nomenclatura. Renzi è il designato capace di ritardare, e forse addirittura bloccare, tale avanzata. Un ottima scelta, per una serie di ragioni. Ha tutto l'interesse a sostituire tutto il gruppo dirigente del Pd ormai indifendibile, e poco importa se  il "nuovo" (vedi Serracchiani) puzza cosi tanto di vecchio; ai più sembrerà comunque un cambiamento. È un ottimo comunicatore, e colpisce Grillo nel suo punto più debole: il populismo.
Le sue dichiarazioni sulla riduzione del numero dei parlamentari, e magari pure degli stipendi, fomentano quella grossa parte dell'elettorato cui è stato fatto credere che questo sia il problema nei conti dello Stato. È persino possibile che ottenga un qualche provvedimento in tal senso; sarebbe un'operazione di facciata utile a tutta la casta.
E mentre i tg mentono spudoratamente e le banche devastano l'economia, il paese affonda. Le Pmi, massima forza e perno del nostro sistema, stanno cedendo, cosi come le famiglie, cui l'atavica propensione al risparmio ha consentito di resistere fino ad ora. La totale paralisi della giustizia consente alla classe dirigente parassitaria politica ed economica di prosperare comunque; i segnali di ripresa sono invenzione del ministro dell'economia di turno. Si prospetta all'orizzonte la tempesta perfetta. L'Italia non ha il sistema di tutele di altri paesi europei, né la vera liberta d'impresa, ostaggio delle lobby. La produzione industriale non esiste più, e i migliori marchi sono preda degli appetiti esteri. Non ci sono ragioni logiche perché la situazione migliori.
Vi è, invece, la considerevole possibilità che il sistema imploda, con conseguenze che gli "esperti" possono solo immaginare di prevedere: uno scenario da "Cigno nero". L'ascesa di Renzi è propedeutica a questo evento; può infatti ritardare sine die la rivoluzione copernicana di cui abbiamo bisogno; può addirittura preludere ad un altro ventennio da terza repubblica. Può, sostanzialmente, trascinarci in un vortice devastante, in cui cadremo cullati dai tg, rassicurati dai giornali, accompagnati da annunci di prossima prosperità.
Buon anno a tutti...