giovedì 5 aprile 2012

Rifondazione e la questione morale


Grazie a questo simpatico siparietto, ho scoperto che Ferrero ha la casa a Pinerolo.Io invece volevo solo sapere se e' vero che utilizza i contratti a progetto, e che ne pensa del comportamento dei suoi predecessori

Da "Il fatto quotidiano del 8/02/2012"

Angelo del monaco:

Fossero tutti come Rifondazione, i partiti italiani, avremmo un livello di corruzione scandinavo.

David Asìni:

Non mi risulta che gli ex segretari di partito svedesi percepiscano pensione al 54'anno, usufruiscano di scorta, comprino appartamenti di enti statali scontati al 70%. Forse questo , in Italia, e' legale, ma il pudore indurrebbe ad evitare paragoni...

Paolo Ferrero:

Non so gli altri segretari di partito ma io non ho alcun vitalizio e avendo cominciato a lavorare in fiat a 19 anni grazie alla Fornero dovrò lavorare fino a 65 circa. Ho fatto il parlamentare un mese e poi mi sono dimesso perchè nominato ministro (sono contro il doppio lavoro). Non ho quindi alcuna prebenda da parlamentare. Come Ministro ero inquadrato da dirigente pubblico e quindi ho due anni con i contributi più alti del solito ma nessun vitalizio. Ho un appartamento che mi sono comprato con i miei soldi a Pinerolo e di cui sto pagando il mutuo (tasso variabile, circa 620 euro al mese) in cui vive anche mia figlia. Credo credo che i segretari di partit svedesi mediamente guadagnino più di quello che guadagno io. Io non mi lamento, non so se ho pudore o meno ma sono orgogliosamente comunista

David Asìni:

Spiace dirlo, ma e' uso di tutti i partiti, anche i piu' indecorosi, cambiare "volti" , quando quelli usuali diventano impresentabili.Il mio commento, come Lei ben ha compreso, era sugli ex segretari, e su quello  non vedo una parola. Nulla da dire sulla sua storia personale, ma vorrei conferma che quando era ministro il Suo portaborse non avesse un contratto a progetto. Mi auguro una riflessione sul tema della legalita', che non vedo al primo posto in agenda come dovrebbe essere, a prescindere dal credo politico.

Roma, il litorale di Ostia pronto ad ospitare la pista da sci voluta dal Pdl





    I nostri gentili amministratori oscillano tra il ridicolo ed il criminale. Ad Ostia hanno concesso cosi tante deroghe che passeggiando sul litorale non si vede piu'il mare, oscurato da palazzi e palazzetti, bar chioschi e quant'altro.
    Si nega anche il piacere piu' elementare, immediato, quello della vista.Le poche spiagge libere, perennemente assediate, sono piene di lettini in affitto, anch'essi in deroga. In questa barbarie del diritto e del buon senso, spiccano i canoni demaniali assegnati illo tempore ai soliti noti, ad un prezzo inferiore di circa il 95% a quello di mercato. In bella vista anche il villaggio pubblico con piscina olimpica, gia' sotto inchiesta, stranamente di 20 cm piu' lunga del regolamentare,divenuta quindi inutilizzabile per la nazionale, e assegnata in gestione all'Egr. Sig. Papagni, gia' noto concessore di ampi spazi pubblici. 
     Notizia dell'ultima settimana, il divenire a pagamento di tutti i parcheggi fronte mare; appalto? cooperativa? disoccupati? No, assegnata d'ufficio al consorzio stabilimenti, cioe' a chi gia' ha in concessione le spiagge ai canoni cui sopra. Il progetto della pista per sci non lo commento, non c'e' n'e' bisogno.

Un giorno di ordinaria follia


Regione Lazio, un palazzo enorme a semicerchio, prototipo dell'ufficio infinito e dispersivo (e infatti ci hanno girato Fantozzi ); in un angolo seminascosto, l'ufficio  Aci assistenza bolli.
Entro, lo spazio per l'attesa e' ampio, un bel parquet, i numerini e un display per la coda. Mi siedo, guardo meglio.
C'e' un lungo bancone, diverse impiegate parlano con gli astanti, nessuna linea di  riservatezza, e al di la' del vetro, una serie di armadi messi in fila  a coprire il resto della stanza. Fotocopiatrici, cartelle di fogli ovunque, e la sensazione di un disordine abituale, di quelli  in cui le cose poi non si trovano davvero.
 Diverse storie, tutti sentono tutto, ci si scambia occhiate di rassegnazione, di rabbia, e sorrisi pacati. C'e' chi doveva usufruire delle agevolazioni, chi aveva venduto la macchina, chi ha pagato ma non risulta; hanno tutti, piu' o meno, ragione.
 Dalla'altra parte  ascoltano,  con fare piu' o meno paziente, cercano soluzioni; sorprendentemente, spesso non le trovano. Cioe' rimandano ad altri enti, chiedono certificati,  telefonano all'ufficio preposto che non risponde. Leggo dell'impaccio, e capisco. Capisco che il sistema e' strutturato in modo cosi complesso e artificioso, da rendere qualsiasi pratica un'avventura, una questione in cui nessuno dei due contendenti conosce con certezza ne' le regole della partita, ne' l'esito finale, imprevedibile.
E mi stupisco della pazienza di chi sta' dalla parte della ragione, e di chi deve difendere l'indifendibile, entrambi impegnati in una disputa senso senso, una commedia dell'assurdo che si svolge li' sotto i miei occhi. Mi chiamano ,tocca a me; esco dopo un'ora, ho ragione,mi rilasciano dei fogli che lo attestano,  ma la pratica per il rimborso la devo fare da un altra parte. Si ricomincia..