domenica 19 agosto 2012

Veltroni, il diversamente presente



Quando Veltroni, a margine della sua candidatura a sindaco di Roma, annuncio' che alla fine del mandato si sarebbe ritirato dalla vita politica per fare volontariato in Africa, ne fui colpito. Al tempo l'idea di un impegno nella politica legato ad un lasso di tempo stabilito,e non alla tenace volonta' di rimanervi il piu' possibile, era argomento nuovo e lungimirante. Anche la prospettiva che raccontava  di una citta' multiculturale, accogliente, tollerante,  destava approvazione, insieme ai progetti su quello che era il piu' grande problema della capitale; la vivibilita' legata al traffico. Si presento', insomma, sebbene fosse gia' politico di lungo corso, con parole nuove e condivisibili; il tempo rivelera' tutt'altre ambizioni e disegni.
 Nel 2001 viene eletto sindaco di Roma e stranamente proprio alla vigilia di Natale,  il 20 dicembre , mentre i romani sono impegnati a comprare i regali, il consiglio comunale delibera la vendita di centinaia di immobili di pregio; Veltroni non e' presente . Numerosi beneficiari orbitano nella sfera Pd; altri, come  Predag Matvejevic , gia' consulente del governo Prodi, sono amici personali del sindaco. Da qui in poi si inaugura un modello di sviluppo edilizio abnorme , e vengono concesse licenze per la ostruzione di giganteschi centri commerciali; diverse ombre si addensano sui provvedimenti.
 Viabilita' e trasporto pubblico urbano non subiscono modificazioni di rilievo,ed il traffico aumenta esponenzialmente; la qualita' della vita di tutti i romani peggiora di molto, non la sua. Nel 2004 va' in pensione  a  49 anni; gli spettano novemila euro mensili; nel 2005 compra un immobile di pregio ad un prezzo che pare (....) vantaggioso. Inaugura il festival del cinema, sua vecchia passione. Nicchia sulle domande riguardo la sua intenzione di dedicarsi ai problemi dell'Africa. Viene rieletto, probabilmente aiutato dai concerti gratuiti, dalle notti bianche, e alle numerose iniziative culturali promosse in citta'. Nonostante l'impegno preso con i cittadini, a gennaio 2008 si dimette per candidarsi nelle liste del Pd. In 7 anni, non ha neppure scalfito le vergognose  concessioni commerciali del comune,che sottraggono milioni alle casse.
Lascia una citta' strangolata dal traffico, cui ha cercato di porre rimedio con nuove metro, dimenticando che qualsiasi scavo a Roma comporta ritrovamenti archeologici; lascia cattedrali nel deserto,  palazzoni senza i piu' elementari servizi accessori; lascia la desertificazione della citta', avendo posto le basi per la distruzione del commercio al dettaglio, soppiantato dai giganteschi centri commerciali; lascia un deficit che le agenzie quantificheranno in 7 miliardi di euro. Semplicemente, se ne va'. Fiutando una nuova vittoria della sinistra, comincia la sua nuova stagione da parlamentare, l'Africa e' lontana, e al comune i nodi stanno venendo al pettine.
Dopo il breve governo Prodi,viene eletto per l'ennesima volta ; passa all'opposizione. In questa strana legislatura ,che mostrera' i segni dell'attuale consociativismo, i provvedimenti del governo passano una volta su tre per le assenze dell'opposizione; il nostro eroe si colloca al sedicesimo posto assoluto di questa speciale classifica. Nelle votazioni in cui e' presente, si appiattisce al 99.70% alle indicazioni di segreteria. Due picchi di "non presenza" svettano in questo trend: la legge del 16/11/08 sui giochi d'azzardo, la mozione di sfiducia su Cosentino del 28/01/2009. La prima consente il dilagare di un fenomeno che risultera' devastante nel tessuto sociale dl paese; la seconda conferma l'impunita' di stato per un sottosegretario all'economia legato a doppio filo alla camorra, di cui lui stesso aveva reclamato a gran voce le dimissioni.
 La sua partecipazione alla vita politica risultera' flebile; ai problemi annosi della crisi preferira' le manifestazioni culturali, le interviste ai registi e agli scrittori; la sua assenza non suscitera' proteste popolari. Oggi viene indicato come prossimo presidente della Camera; forse una sottillissima maniera di incrementarne le presenza in aula, chissa'. Sta' di fatto che questo pseudo-intellettuale, a tutt'oggi beneficiario di auto blu con relativa scorta, e' piu' interessata alla sua vena artistica , che alla risoluzione delle miserie del mondo ; e' il suo modo di fare politica. Non chiedetegli di essere pragmatico, di risolvere  problemi, non gli interessa, non fa' per lui: lasciatelo invece sguazzare nel mondo della letteratura, del cinema, solo cosi' lo vedrete felice; peccato lo faccia  a spese nostre.  Veltroni non e' assente nelle istituzioni; e' solo un..diversamente presente.




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