mercoledì 20 novembre 2013

Mozione Cancellieri , un passo avanti




Finalmente, l'aspettavamo. La mozione di sfiducia del M5S contro il ministro Cancellieri rappresenta un bel passo in avanti, per il movimento e per l'italia. Puo' un ministro della giustizia "adoperarsi" per il destino di un singolo amico, detenuto ? La risposta, in un qualsiasi paese civile, sarebbe d'obbligo. Qui, no.
Il "Caso Cancellieri" (cosi lo raccontano i media) torna utilissimo per tracciare una linea di demarcazione netta, ineludibile, tra il normale e l'insopportabile. Troppe volte in questi mesi il M5S, in primis per colpa del suo fondatore, aveva veicolato un messaggio troppo autoreferereziale, attento alle dinamiche interne, piuttosto che allo sfacelo, economico e morale, in atto.

Questo passo, insieme alla concreta proposta per il reddito minimo garantito, proiettano il movimento in una nuova fase "costruttiva", in cui tanti cittadini avevano sperato. L'esito della votazione di oggi, assai incerto, non minimizza la portata dell'evento: la difesa a spada tratta del Guardasigilli da parte della nomenclatura tutta, a partire dal Capo dello Stato, rappresenta un messaggio chiaro indirizzato anche agli elettori meno attenti; la netta divisione tra il M5S da una parte, ed i partiti dall'altra, avvolti da una casta sempre piu' impenetrabile e sorda a qualsiasi richiamo, etico, politico, od economico che sia.

Svelata anche l'indole trasformista di Vendola (su cui qualcuno aveva avvisato), l'intero onere di un possibile cambiamento ricade sui grillini; e forse dobbiamo persino essere grati al ministro.
Vuoi vedere che qualche milione di elettori adesso se ne accorgerà?

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