giovedì 5 aprile 2012

Un giorno di ordinaria follia


Regione Lazio, un palazzo enorme a semicerchio, prototipo dell'ufficio infinito e dispersivo (e infatti ci hanno girato Fantozzi ); in un angolo seminascosto, l'ufficio  Aci assistenza bolli.
Entro, lo spazio per l'attesa e' ampio, un bel parquet, i numerini e un display per la coda. Mi siedo, guardo meglio.
C'e' un lungo bancone, diverse impiegate parlano con gli astanti, nessuna linea di  riservatezza, e al di la' del vetro, una serie di armadi messi in fila  a coprire il resto della stanza. Fotocopiatrici, cartelle di fogli ovunque, e la sensazione di un disordine abituale, di quelli  in cui le cose poi non si trovano davvero.
 Diverse storie, tutti sentono tutto, ci si scambia occhiate di rassegnazione, di rabbia, e sorrisi pacati. C'e' chi doveva usufruire delle agevolazioni, chi aveva venduto la macchina, chi ha pagato ma non risulta; hanno tutti, piu' o meno, ragione.
 Dalla'altra parte  ascoltano,  con fare piu' o meno paziente, cercano soluzioni; sorprendentemente, spesso non le trovano. Cioe' rimandano ad altri enti, chiedono certificati,  telefonano all'ufficio preposto che non risponde. Leggo dell'impaccio, e capisco. Capisco che il sistema e' strutturato in modo cosi complesso e artificioso, da rendere qualsiasi pratica un'avventura, una questione in cui nessuno dei due contendenti conosce con certezza ne' le regole della partita, ne' l'esito finale, imprevedibile.
E mi stupisco della pazienza di chi sta' dalla parte della ragione, e di chi deve difendere l'indifendibile, entrambi impegnati in una disputa senso senso, una commedia dell'assurdo che si svolge li' sotto i miei occhi. Mi chiamano ,tocca a me; esco dopo un'ora, ho ragione,mi rilasciano dei fogli che lo attestano,  ma la pratica per il rimborso la devo fare da un altra parte. Si ricomincia..





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