domenica 23 settembre 2012

Striscia, la disinformazione oscena

Per il 25esimo anno, ecco di ritorno Striscia la notizia, il watch-dog satirico del belpaese. Il problema e' che c'e' cane e cane, vogliamo mettere un rottweiler con un chihuahua? Ci corre la differenza che passa tra un agguato mortale e una simpatica carezzina.
Qualcuno pensa, ad esempio, che apostrofare B. come ”il cavaliere mascherato”, con chiaro riferimento alla sua pretesa onnipotenza, sia prova tangibile di liberta' editoriale: nulla di piu' falso. Vederlo rappresentato come un supereroe un po' imbranato, non ce lo rende piu' simpatico? Puo' un uomo ridicolo essere pericoloso? La tecnica e' sottile, molto efficace, ed estesa ai politicanti di tutto l'arco costituzionale, che sghignazzano (fintamente) divertiti dalle gag dell'intervistatore di turno.
Striscia affonda a piene mani in quell'humus di sana indignanzione popolare portatrice  di audience, ma la sua azione ”moralizzatrice” approda a conclusioni demagogiche, degne di una Santanche' qualsiasi che grida a gran voce ”e' uno schifo”. Sulle responsabilita' , che sono sempre individuali, pochi confusi accenni, adagiati sul motto ”tutti colpevoli, nessuno colpevole”. L'ignaro spettatore non subdora neppure la manovra, intrattenuto da un assetto complessivo che sollecita svago; perche' dovrebbe porci attenzione? E' qui che si sono perse molto battaglie: se chi rappresenta per antonomasia il regime da demolire , riesce a venderci l'informazione di denuncia, abbiamo gia' perso la guerra.
E poco importa se qualche singolo truffatore venga poi realmente perseguito fino alle estreme conseguenze (vedi Wanna Marchi); l'effetto di straniamento della realta' e dei veri nodi da focalizzare e combattere e' compiuto: non sappiamo piu' bene cosa e perche'. La vera informazione e' altra; ” Report” ad esempio: i politici non sorridono, ma denunciano. La satira feroce e' quella di Vauro o Forattini; il Gabibbo e' solo un triste incantatore.
Ad incrementare l'auditel e la raccolta pubblicitaria c'e' il contentino sessuale, sconcio al pari dei contenuti. Si perche', se le gemelle Kessler solleticavano l'immaginario erotico, se le ragazze del  ”Drive in” erano sexy, le veline sono oscene. Rimandano cioe' ad un'idea di sessualita' distorta, fomentando un voyeurismo di ragazzine ventenni che sgambettano con gonnellini svolazzanti, inseguite da una telecamera che dispensa zummate repentine di ginecologica fattura. Si definiscono programma per famiglie con toni scanzonati ed un cagnolino che saltella festoso ; io, ai bambini, non la farei vedere (la trasmissione).
Si vocifera di un prossimo tg5 condotto da Minzolini, futuro  Luna park della campagna elettorale; considerati i presupposti, potrebbe essere il traino ideale. 






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