Per
il 25esimo anno, ecco di ritorno Striscia la notizia, il watch-dog satirico del belpaese. Il problema e' che c'e' cane e
cane, vogliamo mettere un rottweiler con un chihuahua? Ci corre la
differenza che passa tra un agguato mortale e una simpatica
carezzina.
Qualcuno
pensa, ad esempio, che apostrofare B. come ”il cavaliere
mascherato”, con chiaro riferimento alla sua pretesa onnipotenza,
sia prova tangibile di liberta' editoriale: nulla di piu' falso.
Vederlo rappresentato come un supereroe un po' imbranato, non ce lo
rende piu' simpatico? Puo' un uomo ridicolo essere pericoloso? La
tecnica e' sottile, molto efficace, ed estesa ai politicanti di
tutto l'arco costituzionale, che sghignazzano (fintamente) divertiti
dalle gag dell'intervistatore di turno.
Striscia
affonda a piene mani in quell'humus di sana indignanzione popolare
portatrice di audience, ma la sua azione ”moralizzatrice”
approda a conclusioni demagogiche, degne di una Santanche' qualsiasi
che grida a gran voce ”e' uno schifo”. Sulle responsabilita' ,
che sono sempre individuali, pochi confusi accenni, adagiati sul
motto ”tutti colpevoli, nessuno colpevole”. L'ignaro spettatore
non subdora neppure la manovra, intrattenuto da un assetto
complessivo che sollecita svago; perche' dovrebbe porci attenzione?
E' qui che si sono perse molto battaglie: se chi rappresenta per
antonomasia il regime da demolire , riesce a venderci l'informazione
di denuncia, abbiamo gia' perso la guerra.
E poco importa se qualche singolo truffatore venga poi
realmente perseguito fino alle estreme conseguenze (vedi Wanna
Marchi); l'effetto di
straniamento della realta' e dei veri nodi da focalizzare
e combattere e' compiuto: non sappiamo piu' bene cosa e perche'. La
vera informazione e' altra; ” Report” ad esempio: i politici non
sorridono, ma denunciano. La satira feroce e' quella di Vauro o Forattini;
il Gabibbo e' solo un triste incantatore.
Ad
incrementare l'auditel e la raccolta pubblicitaria c'e' il contentino
sessuale, sconcio al pari dei contenuti. Si perche', se le gemelle
Kessler solleticavano l'immaginario erotico, se le ragazze del ”Drive
in” erano sexy, le veline sono oscene. Rimandano cioe' ad un'idea
di sessualita' distorta, fomentando un voyeurismo di ragazzine
ventenni che sgambettano con gonnellini svolazzanti, inseguite da una
telecamera che dispensa zummate repentine di ginecologica fattura.
Si definiscono programma per famiglie con toni scanzonati ed un
cagnolino che saltella festoso ; io, ai bambini, non la farei vedere (la trasmissione).
Si
vocifera di un prossimo tg5 condotto da Minzolini, futuro Luna park
della campagna elettorale; considerati i presupposti, potrebbe essere
il traino ideale.
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