Chi non ha mai sentito
parlare di pubblicita' subliminale? Piccoli fotogrammi, scritte
, figure quasi invisibili ma percepite dal subconscio; perfino Walt disney fece esperimenti in tal senso, non troppi anni fa'. Tali pratiche sono oggi vietate,e dubito ancora in uso; le
sanzioni sono state miti, giacche' gli studi verificarono che tali
messaggi potevano si condizionare il pensiero, ma solo se ripetuti
tante e tante volte.
Ci sono numerose occasioni di satira politica
in tv, e altrettante trasmissioni di intrattenimento che i politici li
ospitano; la prima consuetudine e' molto comune in europa, la seconda
no. Ricordo un Sanremo di forse 15 anni fa', e un siparietto in cui
Jovanotti faceva un finto pressing, con tanto di apposita canzoncina
rap , su D'Alema per azzerare il debito di Zambia e Guinea nei nostri
confronti; con atteggiamento da misericordioso, la grazia veniva
accordata. In tempi piu' vicini Mastella, appena rinviato a giudizio
con la moglie per diverse malversazioni, fu' ospite fisso della
trasmissione sportiva "Quelli che il calcio".Era l'inviato
dallo stadio di Napoli, con un abbigliamento nazional-popolare tipico
del tifoso; urlava, imprecava, e gioiva al goal come un napoletano
qualsiasi.
Anche uno spettacolo del "Bagaglino", intriso
di chiappe e tette al vento, vedeva partecipare Schifani, attuale
seconda carica dello stato, che si beccava , divertito, una torta in
faccia alla fine di un simpatico spettacolino. Questa anomalia
italiana , e' accettabile o no? Possiamo non provare simpatia,
davanti a uno che cancella un debito, o che si diverte allo stadio, o
che si becca un torta in faccia?
E questa sensazione, inficia o
no la nostra capacita' di critica?
E veniamo alla satira. La
trasmissione piu' seguita, in tal senso, e'sicuramente "Striscia
la notizia", che si spaccia per un watch-dog che non fa' sconti
a nessuno. Viene raccontato qualche scandalo periferico, un impianto
sportivo pubblico non finito,un disservizio; l'amministratore locale
fa' un mea-culpa e si chiude li'. I politici nazionali vengono
intervistati per la strada da finti cronisti, che chiedono
spiegazioni di un abuso, una mancanza; lo fanno pero' sempre
rimanendo nel comico, e il pezzo si chiude con promesse fatte,
appunto, con fare scherzoso.
Famosi sono i fuori-onda di Emilio
Fede, che lo mostrano furibondo che sbraita addosso al malcapitato di
turno; in effetti, visto cosi', fa' ridere. B. viene invece
raccontato come il "cavaliere mascherato", una sorta di
supereroe che compie missioni assurde; chiaro il riferimento alla sua
pretesa onnipotenza.
Qui la trama e' piu' sottile, perche'
davanti, ben visibile, viene posto un chiaro intento di giustizia e
di denuncia , un'indignazione della gente comune intervistata che ci
porta ad un piano di realta'. Piu' dietro, altre questioni, ben piu'
importanti, vengono trattate in maniera semiseria; nel calderone, chi
ricorda cosa ero serio e cosa no? E perche' dovremmo porci
attenzione, e' un programma di svago!
Il messaggio e' forte e chiaro:
puo' un uomo cosi' ridicolo essere tanto pericoloso? Le due cose, a
pensarci bene, divergono, confliggono,sono quasi antitetiche nella
nostra testa. E giorno dopo giorno, anni dopo anni, il capolavoro e'
compiuto: si millanta autonomia editoriale, si rende buffo il proprio
editore, e cosi' facendo, lo si toglie da un mare di impicci. Perfino
all'estero, se nominate Berlusconi, i piu' sorrideranno.
In
ultima analisi, che cosa e', se non pubblicita' subliminale, tutto
questo lavoro?
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