Spesso gli amici mi prendono in giro per la mia macchina, tanto vecchia di 10 anni. Contrappongo che , solo venti anni fa', sarebbe stata facilmente considerata un lusso con dotazioni degne di uno shuttle; ho ,ovviamente, ragione. Questo simpatico paragone si potrebbe allargare in scala; siamo, chi piu' e chi meno, nel 10 % della popolazione mondiale piu' ricca; se avete spesso spicci sul comodino, rientrate nell'elite dell'8%.
Certo, c'e' la crisi. E la prospettiva di dover rinunciare a cose cui siamo abituati, non e' certo allettante. Ma c'e' una piccola considerazione da fare: probabilmente e' giusto. Consumiamo a dismisura, compriamo quello che non ci e' indispensabile ed a volte neppure utile, approfittiamo della poverta' del terzo mondo per usare manodopera schiavizzata per i nostri prodotti ,importiamo a prezzi irrisori materie prime da paesi poverissimi.
I nostri media ci tempestano di richieste di donazioni senza darci conto del loro effettivo utilizzo, e omettono, ad esempio, di raccontare che l'eni, azienda petrolifera italiana, ha patteggiato una sanzione di 365 milioni di euro per aver corrotto buona parte del parlamento nigeriano; danno ambientale enorme, profitti altissimi, ritorni alla popolazione locale quasi zero.
E' banale la contrapposizione tra la miseria del mondo ed i nostri (..passati) agi, ma ci puo' essere utile a calmierare la rabbia. Si perche', e' evidente che le multinazionali e le lobby affaristiche ci stiano usurpando diritti e patrimonio, con il tacito ausilio dei governi; altrettanto chiaro che abbiamo, nei confronti del mondo stesso, un debito in termini ambientali e morali. Ma questo e' argomento tabu', di cui e' meglio non parlare: sembrerebbe che con la crisi, tutto sommato, si stia rubano ai ladri.
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