Sono di ieri le esternazioni di De Magistris contro Grillo , suo deus ex machina nelle elezioni che lo resero parlamentare europeo. Certamente, la gratitudine non rientra nelle categorie della politica, ma il sindaco di Napoli ormai ha acquisito un profilo morale cosi basso, da non essere piu' legittimato a critica alcuna .
Nel 2009 , spinto da una grande richiesta di legalita' dei cittadini, si insedia come Presidente alla Commissione bilancio europea; e' un ruolo di prestigio, che rientra nelle sue competente , e che gli offre una grande opportunita': interrompere il flusso di denaro destinato allo sviluppo, che si perde nelle mille trappole delle criminalita' politiche e mafiose. Neppure il tempo di gioire, che il nostro eroe tradisce il mandato popolare, e si dimette per andare a fare il sindaco di Napoli nel maggio 2011. Avra' solo il tempo di risultare 709imo su 733 per presenze alle votazioni, e di spendere 1400 euro a tratta per volare a Strasburgo; replichera' che, cosi' facendo, ha fatto risparmiare i cittadini, che possiamo immaginare grati.
Anche l'elezione a sindaco si apre sotto gli auspici del rinnovamento e della discontinuita'; ma dei buoni propositi resteranno solo le parole. Non vara alcun provvedimento importante per la raccolta differenziata, ma appalta la gestione dei rifiuti, problema centrale della citta', a ditte olandesi. Non rimuove i dirigenti strapagati delle aziende municipalizzate, inefficenti e costosissime; lascia la gestione del patrimonio immobiliare del comune ad Alfredo Romeo , gia' sotto inchiesta della corte dei conti per un presunto danno erariale di 80 milioni al comune stesso.
Particolari agghiaccianti saranno aggiunti dal dimissionario assessore al bilancio Riccardo Realfonzo nell'intervista del 31 luglio al "fatto" ; le successive querele non lo indurranno a smentite.
De Magistris ha tradito i suoi elettori, la sua citta', la sua storia. Un po' di pudore, sotto la nuova bandiera arancione, non guasterebbe.
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