Mentre il M5S esplode nei
sondaggi, anche grazie al parziale risveglio dell'elettorato
italiano, e' opportuno interrogarsi su una zona d'ombra del programma
del movimento; riguarda la giustizia.
Non e' questione da poco,
specie in un paese come il nostro, e la sua omissione non puo'
affatto essere casuale. I motivi possiamo solo immaginarli, essendo a
noi comuni mortali preclusi i ragionamenti snocciolati in quel di
Casaleggio; tireremo a indovinare.
Buona parte dell'elettorato
grillino e' animato da un sentimento di rivalsa nei confronti della
classe dirigente tutta; questo e' difficile da gestire, sia per la
crisi economica, e anche , bisognera' ammetterlo, per la pervicace
naturalezza con cui sperperi e arbitri di varie genere continuano in
ogni dove la politica imperi. Mario Chiesa e Cirino Pomicino, solo per citare due casi eclatanti, sono ancora dentro le istituzioni a maneggiare denaro pubblico. La possibilita' di violenze e barbarie
e' concreta, e aumenta con il procrastinarsi dei due fattori citati:
come prevenirla? Grillo adotta una posizione ”mediana” che
qualcuno potrebbe considerare saggia: ripete all'infinito che queste
persone se ne devono andare, ma a casa, e non in galera, come forse
la condotta consiglierebbe. Questo per non fomentare pulsioni
realmente ( per una volta ) giustizialiste, e cercare di gestire i
passaggi istituzionali ed economici da venire nella maniera piu'
indolore possibile. Resta il fatto che la mancanza assoluta di una
qualsiasi posizione sulla giustizia e', insieme alla reale
democraticita' del movimento, uno dei punti piu' deboli della
costruzione di una reale alternativa.
Il giusto compromesso potrebbe
essere un'esperienza nuova per l'Italia: un'indulgenza sostanziale
accompagnata pero' da un sostanziale cambio delle regole. I mille
artifizi con cui si sono resi di fatto impuniti i reati dei
”colletti bianchi”, possono essere superati con l'allineamento
agli altri paesi di una norma essenziale; quella sulla prescrizione.
In tutti i paesi occidentali, questa decade con l'inizio del
processo, prevenendo cosi le infinite tecniche dilatorie degli
imputati. Significa certezza della pena, e una serie di effetti
domino sull'intero apparato,come la drastica riduzione del numero dei
ricorsi e dei processi. Di contro, la nuova norma potrebbe essere
applicata solo per i procedimenti in divenire, lasciando le regole
attuali per le pendenze pregresse. Le invettive per l'impunita' concessa ai reati gia' scoperti sarebbero mitigate dalle
nuove regole applicabili ai futuri Fiorito e Lusi di turno.
Il paese ha estremo
bisogno e del ripristino della legalita', e di un processo di
conciliazione nazionale; senza questi due elementi, non si va da
nessuna parte. Grillo cosi lungimirante in tante occasioni, sapra'
capirlo?
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